Dal 7 al 24 marzo 2017. MOSTRA UN “FRAMMENTO” UN CODICE

Dal 7 al 24 marzo 2017. MOSTRA UN “FRAMMENTO” UN CODICE

Nell’atrio antico di ingresso al Salone. Primo piano.

“FRAMMENTI” QUERINIANI
I “frammenti queriniani” sono ciò che resta di manoscritti
su pergamena anteriori al XIV secolo usati per rilegare libri
e fascicoli dei secoli successivi.

Nuovo filmato (11).Movie_IstantaneaLa pergamena (membrana o charta in latino) è la pelle di
una pecora o un vitello che, opportunamente lavorata ovvero
raschiata e sbiancata viene ridotta ad un foglio sottile,
ma molto resistente, su cui è possibile scrivere. Per questo motivo è stata
usata fin dall’antichità proprio per questo scopo.
Utilizzata prima dell’avvento della carta in Europa (intorno
al XII secolo) era un materiale molto costoso (da una
pecora si ricavava un foglio su cui scrivere sia sul fronte che
sul retro) per cui gli antichi codici (libri fatti con fogli di pergamena) erano oggetti di gran lusso appannaggio di re, aristocratici secolari e clericali. I codici venivano prodotti in ricchi monasteri per la produzione prevalentemente di libri devozionali, ma anche di opere letterarie e scienfifiche.

Nuovo filmato (12).Movie_IstantaneaI libri devozionali erano usati intensivamente per i
servizi religiosi e pertanto, nonostante la resistenza della
pergamena, andavano incontro, nei secoli, ad un graduale
deterioramento e dovevano essere sostituiti. Anche i libri
non devozionali, col tempo andavano gradualmente danneggiandosi
al punto tale che, ad un possessore esigente,
potevano apparire poco confacenti.
Per tale motivo i libri da sfasciare finirono nelle botteghe dei legatori di nuovi libri.

Nuovo filmato (13).Movie_IstantaneaSi verificò quindi che libri con i fogli in pergamena
scritti soprattutto fino all’XI e XII secolo vennero slegati ed
i fogli sciolti, essendo particolarmente resistenti e costosi,
potevano essere riutilizzati come copertine di manoscritti,
incunaboli e dei libri stampati nei secoli dalla metà del 1400 in poi.
Anche i notai che avevano la necessità di raccogliere e
mantenere ordinati i loro atti furono egregiamente accontentati
dai legatori che riutilizzarono i fogli di pergamena sciolti.

Nuovo filmato (16).Movie_IstantaneaQuesti avvenimenti che hanno segnato significativamente
la storia del libro furono determinanti per raggiungere
risultati straordinariamente importanti per la cultura veicolata
non solo dai contenuti dei libri, ma anche dalle loro legature.
Dall’800 lo studio di ciò che resta degli antichi fogli in pergamena: “frammenti”, scritti in un lontano passato e ritrovati incollati alle copertine di libri o di fascicoli notarili hanno permesso di scoprire importanti scritti di antichi autori.
I “frammenti” di antichi libri sono diventati quindi un utile campo di ricerca e studio per molti studiosi che arricchiscono il nostro bagaglio culturale.

20170303_090854Legatura realizzata con un “frammento” di foglio manoscritto nel settecentesco Salone di lettura della Biblioteca Queriniana.
Salone G.VI.37

G.VI.37Salone G.VI.37. Legatura con “frammento” di un foglio di perganena tratto da:
Lezionario: Io 18, 38-40; 19; 1-10; Gn 22, 9-19; «Lectio quarto: Factum
est in vigilia matutina». Sec. XIV-XV; area tedesca; membranaceo, mm 260 x 240
(415 bifoglio incompleto); ligatura a inchiostro, testo su una colonna; specchio rigato
mm//217 x 140; 23 linee superstiti; scrittura gotica testuale; rubriche, iniziali rubricate,
lettere sovrascritte “a” e “c” per la lettura del Vangelo.
Usato per la legatura di un libro:
Coperta di Melchior Goldast, Replicatio pro sac. Caesarea et regia Francorum maiestate….,
Hanoviae, apud Thomam Villerianum, 1611.