Mercoledì 20 novembre 2024 ore 17.30. Conferenza della prof.ssa Stefania Matti

SCHEDA CONFERENZA:

– Conferenziera: la nostra socia e amica prof.ssa Matti Maria Stefania, studiosa e profonda conoscitrice della vita e opere dello scultore Giovanni Seleroni.

– Titolo: Lo sultore cremonese Giovanni Seleroni.

– Abstract: La ricorrenza dei 130 anni dalla scomparsa dell’artista cremonese Giovanni Seleroni diventa occasione propizia per approfondire la conoscenza di uno degli scultori dell’Ottocento lombardo meno studiati. Ricordato dai contemporanei come un “artefice che potrebbe salire tra i primi, se fosse aperto un campo opportuno al suo ingegno”, il Seleroni si fa interprete versatile con la sua opera, ora della lezione neoclassica, ora del realismo borghese, posto al servizio di quell’élite della nuova borghesia capitalistica in ascesa, che nel mutato quadro istituzionale, stava guidando la transizione alla modernità e mirava ad integrarsi con la nobiltà cittadina.

20-11, Stef. Matti copia

Giovedì 21 novembre 2024, visita guidata alla mostra “Moretto, Romanino, Savoldo – 1512-1552”

Visita alla mostra: “Moretto, Romanino, Savoldo – 1512-1552” – 21 Novembre 2024

Gent.me/i Socie e soci, amiche e amici,
con la presente, Vi informo che è prevista una visita, alla mostra in oggetto, riservata a tutti noi, soci e amici dell’Associazione Misinta, per il giorno venerdì 21/11/2024, presso MUSEO DI SANTA GIULIA, in via Musei.
Torna a Brescia uno dei capolavori del nostro Moretto: Ritratto di giovane uomo con ermellino,
ritratto del quale, da poco, la critica è riuscita ad individuare nel protagonista il conte Fortunato
Martinengo. Arriva in prestito dalla National Gallery di Londra dove è permanentemente esposto nella sala 12, non c’è dubbio che questo dipinto di Alessandro Bonvicino brilli per fascino storico e per valore artistico nel contesto della più alta ritrattistica cinquecentesca italiana.
I capolavori di Moretto, Romanino e Savoldo che potremo ammirare arrivano da Londra, Vienna, New Orleans, dalla Pennsylvania, dalla National Gallery di Washington e
da molti altri musei e collezioni private. Il racconto non si limiterà, però, all’esibizione della pittura bresciana del Rinascimento ma porterà ben oltre: l’obiettivo finale del percorso espositivo e infatti quello di raccontare Brescia nella prima metà del ‘500 attraverso le opere dei suoi artisti più importanti.
Da “bidiBrescia, online”, in data 12/ottobre/2024, ricavo quanto segue…
“[…] All’inizio di questa narrazione sta un avvenimento orribile: il Sacco di Brescia del 19 febbraio del 1512. Una tragedia di proporzioni tali che la notizia riecheggiò in tutta Europa. Impressionò moltissimo l’efferatezza dei saccheggi e delle uccisioni commesse dai lanzichenecchi e dai guasconi del generale francese Gaston de Foix. Si stima che siano morte tra le 8.000 e le 10.000 persone: lagrimevol tragedia che fece incredibile strepito in tutta l’Europa scrisse Muratori nei suoi Annali d’Italia. In una lettera Isabella d’Este riferì che eran morte fin qui più da 10 m. persone della terra […] la città è tutta sanguinolenta […]. Ho grande compassione alla miseria di quella richa città. Non si sapeva dove seppellire i cadaveri ammucchiati nelle case e per le vie. I morti venivano portati fuori città come se fusse sta ledame su li carri (Provvisioni, 28 febbraio 1512).
In pieno Umanesimo, età di grande apertura e forte fiducia dell’uomo occidentale nelle proprie capacità civilizzatrici, Brescia (e con lei l’Europa intera) tocca con mano l’assoluta precarietà della condizione umana, della civiltà e anche della città come luogo di magnifica espressione di quella fiducia.
Ciò che l’esposizione vuole restituire attraverso la pittura di Moretto, Romanino e Savoldo è innanzitutto l’anima di questa città proprio nei decenni successivi alla grande tragedia: è a loro che, da grandi artisti quali furono, la committenza bresciana assegnò il compito di fissare sulla tela il clima, il sentire personale e collettivo. Per avere un’idea di quale spirito aleggiasse dentro le mura della “città violata” si useranno le immagini offerte dalle loro opere a questo scopo richiamate in patria da tutto il mondo […]”
SCHEDA TECNICA
– Venerdì 21/11 alle ore 16,30, visita alla mostra.
– Ritrovo alle ore 16,15/16,20 nella biglietteria di ingresso.
– Visita con durata prevista di circa 1h,30’;
– Nel caso di un insieme superiore alle 20/25 unità, allora la parte eccedente dovrà provvedere personalmente in altro modo. Le priorità di iscrizione saranno in funzione della cronologia di prenotazione.
NB
Per una corretta organizzazione di visita, vale tassativamente la prenotazione e raccomando che gli interessati si prenotino esclusivamente presso di me, entro giovedì 31/10. L’ordine temporale di prenotazione determinerà anche l’appartenenza al gruppo, o altro.
Mail: b.misinta@gmail.com;
Cell.: 333 7472707

Edoardo Bignetti,
segretario dell’Associazione “B. Misinta”

Senza titolo

Mercoledì 30 ottobre 2024 ore 17.30. Conferenza della prof.ssa Anna Severino

Care socie e cari soci, amiche ed amici, con il presente invito, tengo a comunicarvi la nostra prossima adunanza.

Toccherà un tema di vivo interesse per la vita culturale e la storia cittadina.

CONFERENZA

Mercoledì 30/10/2024, ore 17,30, presso Emeroteca, sala conferenze ultimo piano in cima allo scalone anagrafe. La conferenza sarà tenuta a due voci dalla figlia Anna del filosofo E. Severino con la partecipazione del nostro socio Antonio De Gennaro.

TITOLO: “LA BIBLIOTECA DEL FILOSOFO EMANUELE SEVERINO” 

RELATRICEGent.ma Prof. ssa ANNA SEVERINO

Figlia del filosofo Emanuele Severino, è Presidente di CCS_ASES (Centro Casa Severino e Associazione di Studi Emanuele Severino)

È laureata in Matematica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. 

Per alcuni anni ricopre, parallelamente all’attività didattica, la carica di Quality Manager nel settore dell’Information Technology.

 

ABSTRACT: La relatrice propone, in un dialogo aperto con il socio Misinta Antonio De Gennaro, una visione più famigliare del padre, aldilà dell’analisi del pensiero filosofico, su cui si daranno alcuni brevi riferimenti, e sulla biblioteca personale che, grazie ad una convenzione con il Comune di Brescia, è in fase di catalogazione.

LOCANDINA CONFERENZA 'LA BIBLIOTECA DEL FILOSOFO EMANUELE SEVERINO'

Mercoledì 2 ottobre 2024 ore 17.30, conferenza di Giuseppe Nova e Roberto Bicci

CONFERENZA

Mercoledì 02/10/2024, ore 17.30, presso Emeroteca, sala conferenze ultimo piano in cima allo scalone anagrafe.

La conferenza sarà tenuta a due voci e immagini da due relatori ben conosciuti e stimati da tutti noi.

TITOLO: “IL GONFALONE e IL VESSILLO di Brescia” (Nuove ricerche).

RELATORI:

Giuseppe Nova, storico e ricercatore dell’arte cartaria e tipografica bresciana, appassionato cultore e divulgatore dell’antica tecnica incisoria e cartografica, studioso e saggista di storia patria.

Roberto Bicci, dai molti interessi tra cui escursionismo, musica, vessillologia (vicepresidente del CISV, Cento Italiano di Studi Vessillologici – membro FIAV, Federazione Internazionale delle Associazioni Vessillologiche) e inoltre Speleologia urbana (Associazione Speleologica Bresciana)

ABSTRACT:

I relatori propongono in prima istanza un’inedita ricostruzione storica del Gonfalone che il Consiglio Generale di Brescia ordinò di realizzare per ringraziare Venezia del titolo di “Brixia Fidelis” concesso dalla Serenissima Repubblica alla città dopo il vittorioso assedio contro il Piccinino nel 1438. Viene inoltre presentato il risultato di una recente ricerca sulla storia del Vessillo cittadino fino ai nostri giorni che, dal punto di vista squisitamente vessillologico, ne propone un’inconsueta e stimolante chiave di lettura“.

Bicci - Nova

Mercoledì 18 settembre 2024 ore 17.30, conferenza del prof. Michele Marchesi

Gent.me/mi socie /soci, siete invitati alla conferenza del prossimo 18 settembre.

– Conferenza: Mercoledì, 18 settembre, ore 17,30 c/o Emeroteca, solita sala conferenze, in cima allo scalone anagrafe

– Relatore prof. Michele Marchesi. Michele Marchesi è attualmente Assegnista di ricerca presso l’Università di Verona, ateneo dove ha conseguito il dottorato di ricerca in co-tutela con l’Université Paris Sorbonne, e dove è docente a contratto; è anche docente di ruolo presso la Scuola secondaria. Nei suoi studi si occupa principalmente della scrittura di sé tra Sette e Ottocento, in particolare di carteggi e memorie. Ha pubblicato il primo volume dell’edizione dei carteggi di Giammaria Mazzuchelli, e vari saggi su autori italiani del XVIII e XIX secolo (Niccolò Tommaseo, Ippolito Nievo, Carlo Collodi), non disdegnando incursioni nel XXI secolo (Alberto Moravia); da alcuni anni si dedica a Tommaseo, in particolare a una nuova edizione commentata e filologicamente sorvegliata del Diario intimo che tra qualche mese vedrà la luce. 

– Titolo: Il paesaggio come rappresentazione dell’io in Tommaseo

– Abstract: Lo scrittore e l’uomo Niccolò Tommaseo è caratterizzato da un forte conflitto tra interno ed esterno. La sua indole introversa e riservata l’ha sovente portato a chiudersi nel mondo dell’io, allontanandosi al contempo dal mondo intorno all’io. Le Memorie private (Diario intimo) sono un luogo nel quale il Dalmata sembra provare a unire tali componenti, anche attraverso le rappresentazioni del paesaggio e della meteorologia. Ciò che Tommaseo descrive, infatti, non è sempre una realtà oggettiva e ‘concreta’. Spesso i paesaggi si fanno simboli di una situazione interiore e perdono la loro oggettività.

Locandina Marchesi Tommaseo