– CONFERENZA: 26/febbraio/2025, ore 17,30, c/o Sala Conferenze e Incontri in Ateneo, via Tosio 12, Brescia, (o altrove) anche con collegamento da remoto online, sperando di poter utilizzare il grande schermo.
– TITOLO: “Quod in pecii mitti possit in Laccum” (quando Brescia venne salvata da una flotta di Galee prefabbricate nell’Arsenale di Venezia, 1439)
– RELATORE: Prof. Mauro Bondioli
Curriculum breve: Da oltre quarant’anni Mauro Bondioli è impegnato nella ricerca d’archivio e nello studio della storia delle costruzioni navali veneziane. È stato membro di un gruppo internazionale di ricerca organizzato dal MIT (Massachusetts Institute of Technology). Ha partecipato agli scavi archeologici riguardanti tutti i relitti veneziani finora rinvenuti, come quello della galea del XIV secolo di San Marco in Boccalama, della fusta di Lazise e della grande nave mercantile del Rinascimento veneziano di Gnalić. È socio fondatore e project manager dell’Istituto per il patrimonio marittimo ARS NAUTICA (Croazia).
Autore di numerosi saggi, ha partecipato a numerosi congressi internazionali ed è stato docente in seminari, summer school e master a livello universitario
– ABSTRACT: Nell’ambito della serie di conflitti che si susseguirono tra il 1423 e il 1454 per il dominio della Lombardia, e più precisamente nel periodo compreso tra il 1438 e il 1441, accaddero due episodi di notevole importanza dal punto di vista della storia navale. Il primo di questi fu il ben noto trasporto di una flotta dalla laguna di Venezia fino al lago di Garda. Un’impresa compiuta navigando lungo le acque dell’Adige fino a Mori di Rovereto, per poi attraversare la valle di Sant’Andrea, o di Loppio, superare i monti da Peneda e giungere a Torbole. Un evento eccezionale che nessuno aveva mai compiuto prima. Il secondo episodio invece, avvenuto subito dopo e meno conosciuto, si verificò in seguito all’ordine del Senato marciano di prefabbricare una seconda flotta, composta almeno da tre galee – delle stesse misure di quelle costruite per l’imperatore bizantino Michele VIII – e di rimontarne i pezzi sul lago di Garda. Il successo di questo ambizioso progetto permise alle forze veneziane di liberare Brescia dall’assedio delle truppe viscontee.
L’intervento mira a illustrare i dettagli di una vicenda che si colloca in un contesto storico di primato tecnologico dell’Arsenale di Venezia e legato al più antico documento di prefabbricazione navale.